Il potere calorifico del pellet è la quantità di calore che si sprigiona bruciando 1kg di pellet. La quantità di calore viene misurata in Mj e l’unita di misura del potere calorifico è Mj/Kg

Potere calorifico del pellet

potere calorifico del pellet

Facciamo un esempio: se bruciamo 1Kg di pellet di abete liberiamo circa 4888Kcal. Quindi Il potere calorifico del pellet di abete è 4888Kcal/Kg. In seguito è riportata una tabella che indica il potere calorico dei legni più comuni con cui è fatto il pellet.

Ultimamente sono in commercio stufe che sfruttano il mais come combustibile. Queste stufe vengono utilizzate prevalentemente in campagna dove il mais si trova con maggiore facilità. L’utilizzo è praticamente uguale perché i chicchi di mais si possono assimilare al tradizionale pellet. Entrambi hanno dimensioni similari e la coclea della stufa può gestire tranquillamente entrambi i combustibili. Il potere calorico del mais è molto alto 6000 Kcal/Kg perciò riscalda di più rispetto al pellet di legna.

Se vuoi avere maggiori informazioni sulla produzine del pellet ti consiglio di leggere questo articolo: Pellet: come si produce e come usarlo per risparmiare.

Il pellet non è tutto uguale ma si differenzia per il suo potere calorifico che dipende essenzialmente da due fattori:

  1. Grado di umidità.
  2. Tipologia di legno.

Grado di umidità: Il potere calorifico è fortemente influenzato dall’umidità contenuta nel combustibile, poiché l'energia impiegata nella fase iniziale serve per fare evaporare l’acqua. Se il combustibile contiene molta acqua dobbiamo sprecare molta energia per asciugare il pellet e solo dopo che è asciutto incomincia a bruciare riscaldando l’ambiente.

Per mantenere una buona resa calorica è indispensabile che l'umidità contenuta nel pallet non superi il 10-12% e che non si abbassi al di sotto dell'8%, per evitare che si sbricioli perché troppo secco.

È importantissimo stoccare il pellet in una zona priva di umidità per evitare di ridurre drasticamente la capacità di combustione. Evitate di appoggiare a terra i sacchi di pellet o a ridosso di pareti, o almeno abbiate l'accortezza di frapporre tra i sacchi dei fogli di polistirolo.

Tipologia di legno: In commercio esistono vari tipi di pellet che si differenziano in base al tipo di legno. Generalmente la materia prima non è determinante, a parità di umidità il valore del potere calorifico è pressoché uguale per i diversi legni.

In realtà il potere calorifico reale del pellet è attorno ai 4,7-4,8 kWh/kg, ossia circa 16 MegaJoule.

Come previsto dalla normativa la materia prima deve essere legno vergine che ha subito solo lavorazioni di tipo meccanico (gli scarti di falegnameria devono essere privi di vernice o colla).

Vengono riportati i valori del potere calorifico dei legni più utilizzati:

elenco legni usati per produrre pellet

I legni più comuni usati per la produzione sono: l’abete, il pino, il rovere e il faggio.

Analizzando i poteri calorifici, si può dire che pur essendo differenti non è semplice individuare il pellet migliore con il potere calorifico più alto perché più o meno sono tutti equiparabili. Se vogliamo utilizzare i legni con maggiore potere calorifico dobbiamo utilizzare quello di castagno oppure il pellet ricavato dal nocciolino.

Qualità del pellet

Per certificare la qualità del pellet esiste uno standard che prende il nome di EN PLUS. Questo standard controlla e certifica il percorso del pellet: dalla produzione fino al consumatore finale. EN PLUS contempla tre classi di qualità:

  • A1 certifica che non si deve superare 0,7% di residuo di ceneri.
  • A2 certifica che non si deve superare 1,5% di residuo di ceneri.
  • B Certificato solo per i grandi impianti o le caldaie di medie e grandi dimensioni. Il residuo di ceneri non deve superare il 3,5%.

Per essere sicuri della certificazione oltre al marchio ci deve essere sempre una sigla formata da due lettere e da tre cifre. Se questa sigla non è presente sul sacchetto non c'è nessuna garanzia sulla certificazione del pellet.

IT 000

I numeri da 0 a 299 sono gli identificativi dei produttori, oltre i 300 rappresentano gli importatori. Per verificare la corrispondenza dei numeri ai produttori/importatori bisogna andare sul sito di EN PLUS:

Il mercato del pellet è molto vasto e agguerrito e molto non è certificato. L'80% del pellet è importato dai paesi dell'Europa dell'est ma anche da Canada, Usa, Sudamerica. Se non ci sono marchi di garanzia verificate che almeno ci sia il nome dell'importatore o dell'azienda produttrice.

Sul sacchetto che contiene il pellet deve essere riportato il tasso di umidità e il residuo delle ceneri di combustione. Questi due fattori determinano la qualità del combustibile. Ad esempio una differenza tra il pellet di faggio e quello di abete è la maggior quantità di cenere rilasciata dal faggio.

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