Il solfato ferrico, chiamato anche solfato di ferro è un sale inorganico utilizzato per la depurazione delle acque reflue, per i rifiuti industriali e anche come agente ossidante. Il solfato ferrico viene generalmente preparato attraverso la reazione tra solfato ferroso, acido solforico e un agente ossidante come l'acido nitrico.
Solfato ferrico formula di struttura
La formula chimica del solfato ferrico è Fe2 (SO4)3. La molecola è formata dall’anione solfato SO4-2 e dal catione Fe+3. La sua massa molare è 399.858 g mol-1
Le molecole di solfati ferrici formano cristalli rombici o romboedrici. La sua struttura chimica può essere scritta come sotto, nelle rappresentazioni comuni utilizzate per le molecole organiche.
Dove si trova il solfato ferrico.
Allo stato naturale il solfato ferrico si trova un una vasta varietà di minerali. Si trova nella maggior parte nei minerali di pirite e marcasite, dove il solfato ferrico è in Fe0. Si può trovare anche in altri minerali come la coquimbite (solfato idrato di ferro), kornelite, lausenite e nella paracoquimbite.
Solfato ferrico come si forma.
Industrialmente si ottiene ossidando le soluzioni di solfato ferroso, con una miscela di acido solforico e di acido nitrico a temperature elevate.

Il solfato ferrico viene preparato anche trattando il solfato ferroso e un agente ossidante con acido solforico a temperature elevate.

Le soluzioni di solfato ferrico vengono preparate iniettando gas di cloro in una soluzione di solfato ferroso.
Proprietà fisiche.
Si presenta come solido cristallino giallo (sale idratato) o una polvere bianca grigiastra (sale anidro).
- Formula bruta:   Fe2(SO4)3
- Densità (g/cm3): 3,097 (18 °C) (anidro)
- PMassa molecolare (g/mol): 399,88 (anidro)
- Punto di fusione: 480 ºC (anidro) e 175 ºC (non anidrato)
- Numero CAS: 15244-10-7
- Numero EINECS: 233-072-9
- PubChem: 24826.
- Solfato ferrico iupac: Iron(III) sulfate.
È scarsamente solubile in acqua, a cui impartisce una colorazione giallo-verdastra. È insolubile in acido solforico e ammoniaca e anche in acetone e acetato di etile.
A cosa serve il solfato ferrico.
Il ferro trivalente Fe+ 3 contenuto nel solfato ferrico aiuta a minimizzare o prevenire la formazione di idrogeno solforato (H2S) contenuto nell’acqua da trattare. Questo catione agisce anche come coagulante nella rimozione del fosforo.
Il Fe+3 è anche responsabile della capacità del solfato ferrico di ossidare altri composti perché può perdere 1 elettrone per formare Fe+2.
Il solfato ferrico è utilizzato nelle operazioni di trattamento dell'acqua e delle acque reflue, come coagulante o flocculante per la chiarificazione dell'acqua. Viene anche utilizzato per ridurre al minimo il rilascio idrogeno solforato (H2S) contenuto nelle acque da trattare, questo riduce al minimo l’odore sgradevole delle acque reflue.
In medicina il solfato ferrico viene utilizzato come astringente ed emostatico efficace e sicuro per l’uso nella retrazione gengivale. Può anche essere usato nelle pulpotomie vitali.
La soluzione acquosa di solfato ferrico al 15,5%, ideata per un'azione più delicata rispetto alle soluzioni di subsolfati ferrici. Viene usato in odontoiatria conservativa, protesi fissa, ecc. per l'emostasi e/o il controllo del fluido solculare
Solfato ferrico in agricoltura .
Il solfato ferrico non deve essere considerato un fertilizzante ma serve a compensare la carenza di ferro nelle piante che si manifesta con il classico ingiallimento foliare a nervature verdi. Tale carenza viene detta clorosi ferrica.
Per alleviare la clorosi ferrica nelle piante possiamo utilizzare del solfato ferrico nella misura di un cucchiaino di caffè per vaso cospargendo il terriccio dei vasi lontano dal colletto della pianta. Il Fe+3 è anche responsabile della capacità del solfato ferrico di ossidare altri composti perché può perdere 1 elettrone per formare Fe+2.
Le piante che più sono sensibili alla clorosi ferrica sono: Camelie, Azalea, Vinche e Rincospermo.
Il solfato ferrico conferisce al terreno una leggera acidita data dall' azione dello ione solfato, che nel tempo è tamponata dalla formazione di sali, principalmente di calcio e magnesio. Il calcio e il magnesio si formano grazie all’acqua “dura” di irrigazione.
Il ferro rimane nel terreno, prima come ione ferrico, poi specifici batteri lo riducano a ione ferroso.
Quest'ultimo, sempre tramite l'azione di altri batteri, forma complessi organici con la materia organica contenuta nel terriccio, facilmente assimilabili dalle radici.